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Metodologie e Modelli

GeTRI: un nuovo approccio metodologico

Highlights di progetto 

Gli inerti rappresentano circa il 30% delle merci movimentate tra Svizzera e Italia esclusivamente su gomma. Il progetto GeTRI mira a introdurre strumenti di conoscenza e programmazione nella gestione del trasporto degli inerti primari e secondari, ricorrendo all’integrazione funzionale del trasporto su gomma e ferro. Obiettivo è l’ottimizzazione della logistica e la riduzione degli impatti: traffico, emissioni inquinanti (PM, NOx) e climalteranti (CO2) e rumore dovuto al trasporto inerti e rifiuti inerti, con ricadute positive sul territorio anche in termini di competitività delle aree coinvolte. GeTRI si propone di pianificare il miglioramento della gestione transfrontaliera del trasporto di inerti dal punto di vista logistico, operativo ed amministrativo, agendo in maniera coordinata su tutti gli stakeholder della filiera e lavorando in modo integrato su: accessi doganali, percorsi dei materiali e dei rifiuti, nuove tecnologie di monitoraggio. Il progetto vuole inoltre di valorizzare l’impiego delle infrastrutture ferroviarie di collegamento, ottimizzandolo e potenziare o individuare piattaforme intermodali attrezzate. 

I principali destinatari del progetto saranno: enti di governo del territorio, aziende di trasporto di inerti vergini e rifiuti inerti, gestori delle infrastrutture ferroviarie, imprese di logistica di inerti e rifiuti inerti, gestori di scali intermodali, recuperatori di rifiuti inerti, produttori di inerti vergini. Tra i destinatari indiretti: fruitori del sistema viario, cittadini e turisti, sistema di varchi doganali. 

Il progetto GeTRI mira ad introdurre strumenti di conoscenza e programmazione nella gestione del trasporto degli inerti, studiando l’impiego di sistemi intermodali che prevedano l’integrazione del trasporto su gomma con quello ferroviario, al fine di: 

• ottimizzare il trasporto di inerti vergini dall’Italia verso la Svizzera e i rifiuti inerti dalla Svizzera verso l’Italia. 

• valutare e valorizzare un sistema intermodale che preveda l’integrazione del trasporto su gomma e ferroviario. 

• migliorare la pianificazione della gestione transfrontaliera logistica ed amministrativa, agendo in maniera coordinata su tutti gli stakeholder della filiera. 

• ridurre l’impatto ambientale – traffico stradale, le emissioni atmosferiche, il rumore, l’usura delle strade, la congestione della dogana e i tempi di attesa risultanti. 

La cooperazione transfrontaliera 

L’approccio di GeTRI è innovativo perché per la prima volta sfrutta la cooperazione transfrontaliera Italia Svizzera resa possibile attraverso il finanziamento ottenuto dai partner nell’ambito del programma finanziato INTERREG ITA-CH 2014-2020. 

La complessità del tema, la gestione condivisa dei flussi di merci, dei varchi doganali e delle reti ferroviarie rendono impossibile affrontare la problematica in modo autonomo per le due frontiere coinvolte. 

L’intenso scambio di materiali inerti tra Italia e Svizzera è dovuto alla mancanza, da parte di quest’ultima, di siti estrattivi capaci di produrre materiale di qualità per il settore edile del Cantone, presenti invece lungo gli alvei dei fiumi lombardi (es. Olona, Seveso, ecc.), che dalle Alpi scorrono lungo la Pianura Padana per poi gettarsi nel Po. Inoltre, il Canton Ticino soffre ormai di una carenza strutturale di discariche per materiali 

inerti, conseguente alle difficoltà di reperimento di nuovi siti idonei sul territorio. Situazione che ha favorito e incentivato l’esportazione verso l’Italia dei rifiuti inerti, che ha portato a precisi accordi con la Regione Lombardia. 

D’altra parte, l’Italia necessita di rifiuti inerti: 

– per il ripristino delle cave esaurite, che la normativa e le istanze ambientali richiedono. Se non è possibile un ripristino completo, è quantomeno necessario il loro recupero per mascherare i danni prodotti al territorio dall’attività estrattiva, magari destinando il sedime ad altre attività fruibili dai cittadini (parchi, laghetti, ecc.); 

– per attività finalizzate al riciclo dei rifiuti inerti, come previsto dalla normativa europea e dalle buone pratiche dell’economia circolare. 

Questi temi non possono essere affrontati a un solo livello: a quello locale mancherebbe la pianificazione di carattere regionale (strategie e normativa); a quello regionale e interregionale il diretto contatto con gli stakeholder transfrontalieri coinvolti nel traffico delle merci, in particolare del settore privato. Allo stesso modo, gli impatti attesi di natura ambientale (riduzione inquinamento, traffico), economici (riduzione dei costi, competitività) e gestionali (governance) hanno rilevanza a tutte le scale territoriali e in entrambi i Paesi coinvolti. 

Il tema dei trasporti e gestione degli inerti vergini e dei rifiuti inerti interessa fortemente Regione Lombardia e il Cantone Ticino, che hanno sottoscritto l’intesa di coordinamento transfrontaliero per la gestione dei materiali inerti e già collaborano, anche con la Provincia di Varese, al Tavolo questione inerti presso la Regio Insubrica.